Il Messico è una terra dai grandi contrasti, nella quale la mondanità superficiale del turismo mordi-e-fuggi coesiste con le antiche città mentre i vulcani incappucciati di neve digradano verso le foreste di conifere, i deserti e le spiagge tropicali. La caotica megalopoli di Città del Messico è a una sola ora di volo dallo stato meridionale del Chiapas, ricco di risorse naturali, in cui i ribelli indios ingaggiano scontri con le forze paramilitari appoggiate dal partito al potere. Lungo il confine settentrionale del paese l’inestricabile coacervo di eredità storiche del Messico si mescola alla cultura dell’aria condizionata della California, dell’Arizona, del New Mexico e del Texas. Il paesaggio naturale e umano del Messico riflette la straordinaria storia di questo paese nella quale si mescolano elementi indios e spagnoli. Basterà trascorrere poche ore in Messico per convincersi che il cosiddetto ‘Nuovo Mondo’ ha in realtà alle spalle una storia antichissima. Nonostante il peso considerevole esercitato dal periodo coloniale e dalla modernizzazione rampante, in Messico esistono oltre 50 etnie indigene, ciascuna con una propria lingua, che conservano ancora oggi tracce del proprio stile di vita tradizionale.
Per la maggior parte del suo territorio il clima predominante è quello sub-tropicale. Il Tropico del Cancro attraversa il Messico poco a Nord di Durango. Nonostante sia un paese caldo ha una varietà di fasce climatiche che si evolvono da Nord a Sud. Se la costa ha un clima caldo e umido, tipicamente sub-tropicale ed equatoriale nei periodi più miti, nell’interno il clima è secco e temperato, simile al nostro clima mediterraneo. Inutile dire che il clima delle vette più alte è alpino. I mesi più caldi e umidi sono fra maggio e ottobre, mentre paradossalmente, i più torridi e piovosi da giugno a settembre. Durante l’inverno, nonostante tutto, i venti provenienti dal Nord America, rendono le zone interne settentrionali decisamente rigide, toccando anche punte di 0 gradi e dando origine anche a precipitazioni nevose.
La zona sud della Baja California e di Sonora (Messico occidentale) sono a -7 rispetto a GMT, mentre il nord della Baja California e le regioni di Chiauahua, Nayarit e Sinaloa sono a -6. Le restanti zone nel sud, nel centro e nella parte orientale del paese sono a GMT -5.
L’unità monetaria del Messico è il Peso. E’ opportuno portare con sé dollari USA in contanti. La carta di credito vi verrà anche richiesta negli hotels al momento del check in, anche se avete i vouchers che attestato la vs prenotazione, al fine di garantire la copertura di eventuali spese extra. La carta di credito “a garanzia” verrà richiesta anche per il noleggio delle automobili.
Il passaporto in corso di validità è documento indispensabile per entrare in Messico e con esso la “tessera turistica”, che si può richiedere presso il Consolato generale messicano; quando si tratta di tour organizzati spesso la carta viene consegnata e compilata sull’aereo. Per i soggiorni inferiori ai 30 giorni non è necessario il visto. Tali formalità non sono richieste per le città che si trovano al confine con gli Stati Uniti.
La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma nel paese si parlano una cinquantina di idiomi indios.
La corrente elettrica è di 110 Volt, è necessario quindi munirsi di un adattatore.
Città del Messico è la terza metropoli del mondo in ordine di grandezza (dopo Tokyo e New York) e unisce in sé il meglio e il peggio del paese: musica e rumore, capelli bruni e parchi verdi, palazzi coloniali e grattacieli, musei di fama mondiale e bidonville. Ritmi latini, incanto ed eccitazione cedono il passo in un istante a confusione e povertà. Nonostante gli aspetti negativi, Città del Messico è comunque una calamita tanto per i messicani quanto per i visitatori. La tanto diffamata Città del Messico, però, sta rinascendo proprio in questi ultimi anni. Rinnovati spazi pubblici stanno prendendo vita, la scena culinaria sta esplodendo e una rinascita culturale è fiorente. Riuscendo in qualche modo a prendere le distanze dalla guerra e la droga, la capitale della nazione considerata come una sorta di “porto sicuro”. Sicuramente non vi annoierete in questa città così complessa.
Cancún è la perfetta sintesi di due città. C’è la sfarzosa zona alberghiera con le sue famose spiagge di sabbia bianca, scena di feste incessanti e sofisticati ristoranti di pesce. Poi c’è la città vera e propria, dal sapore locale. Questo è ciò che rende Cancun interessante. Stanchi di discoteche chiassose nella zona alberghiera? “Scappate” in un locale di salsa o un jazz club. Stanco di oziare intorno alla piscina a Ciudad Cancun? Basta salire su un autobus e meravigliarsi delle acque cristalline che si trovano tutt’intorno alla zona degli hotel. O meglio ancora, basta avventurarsi ed esplorare lo stato del Quintana Roo. E’ sufficiente una gita di un giorno distante da Cancún, al parco nazionale di Isla Contoy dove troverete un’affascinante varietà di di uccelli e di piante. E più a nord vi attende Isla Holbox, dove nuotare con gli squali balena massicci è diventato di gran moda.
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